Arriva un bimbo: come fare con il cane di casa?
All’inizio di questa mia avventura con «L’Eco di Bergamo» abbiamo analizzato da vicino l’arrivo di un cucciolo in casa e come inserirlo correttamente in famiglia. In questo numero invece analizziamo nello specifico come gestire invece l’arrivo di un bebè quando in casa ci sono già uno o più compagni pelosi: partiamo dall’aspetto che più solitamente sta a cuore soprattutto alle future mamme non appena scoprono di aspettare un bimbo, ovvero le eventuali malattie trasmissibili dal pet: tranquille, non rischiate nulla, vaccinate correttamente il vostro cane, sverminatelo, trattatelo contro pulci e zecche e non correrete alcun pericolo.
Il vostro veterinario sarà comunque a disposizione per chiarire ogni aspetto. Attenzione ad alcuni medici che fanno «terrorismo» in materia. Il «responsabile sanitario» dei vostri animali è il veterinario. Per questi argomenti fidiamoci di lui! Passiamo al periodo della gestazione: il vostro cane nel giro di poche settimane sarà in grado di riconoscere la vostra gravidanza, e lo farà attraverso l’olfatto che gli permette di sentire i cambiamenti in atto nel vostro corpo. Noterete che spesso arriverà ad annusarvi la pancia, lasciatelo fare, non negategli questo momento in cui lui già prende confidenza con il nascituro. Certo, se il cane è di grossa taglia e particolarmente irruento, prestate particolare attenzione, magari rivolgetevi a un buon educatore cinofilo per insegnargli a non saltare addosso e a contenere la sua euforia. Se ci state pensando, meglio farlo prima del parto, anche perché così facendo, una volta arrivato il bimbo sarete in grado di gestire il cane nel migliore dei modi. Se il vostro migliore amico dorme a letto, sale sui divani, mangia da tavola o ha simili
atteggiamenti sbagliati, cercate di abituarlo ad altre più consone soluzioni fin dall’inizio della gravidanza. Approfittate di questo evento per dargli delle regole «da cane» e distoglierlo dal famigerato ruolo di «bambino a 4 zampe». Pensate al trauma che gli dareste se da un giorno con l’altro lo buttaste giù dal letto e gli impediste tutte le libertà che fino ad allora gli avevate concesso! Di chi sarebbe la colpa secondo lui? Ovviamente del nuovo arrivato che gli ha tolto la scena, oltre che tutti i privilegi. Ma in realtà la colpa sarebbe la nostra, e per ben due volte, nell’avergli dato abitudini errate e nell’averlo escluso da tutto di punto in bianco! Arriva il grande momento della nascita e dei primi giorni in ospedale: qui il papà riveste un incarico di grande importanza, in quanto unico tramite tra il cane a casa e mamma e bimbo in clinica. Buona cosa sarebbe quella di portare a casa le tutine utilizzate dal bebè e fargliele annusare a lungo, associandole sempre a qualcosa di positivo, come un premietto e una carezza. In questo caso egli prenderà confidenza con l’odore del bimbo e quando arriverà a casa non sarà per lui una novità assoluta. L’associazione positiva inoltre, gli permetterà di non considerarlo come una «minaccia». Quando il bimbo arriverà a casa, il primo, breve incontro con il quattrozampe andrebbe fatto fuori dall’abitazione, ad esempio nel parcheggio sotto casa, o anche nell’androne delle scale in quanto possa conoscere materialmente il piccolo al di fuori del suo territorio, in un ambiente più neutrale. Nei primi momenti a casa per qualche minuto dividetevi: la mamma con il neonato e il papà, (ed eventualmente il fratellino/sorellina) con il cane, un piccolo momento di gioco e di considerazione a questo punto è importantissimo. Inizia ora la convivenza con il cucciolo umano e questa delicata fase è quella che spesso genera più problemi. Purtroppo tante coppie tendono ad escludere sempre più dalla vita sociale il proprio cane per dedicarsi interamente al bimbo. Pur capendo in parte questo atteggiamento (sono anche io padre di due bambini e so quanto tempo ed energie assorbe un neonato), vi dico che è l’errore più grande che si possa commettere.
I tempi da dedicare al cane possono ridursi, ma non devono essere interrotti. Sarebbe soprattutto un’ingiustizia nei confronti di chi, fino a ieri era al centro delle nostre attenzioni, e la gelosia nei confronti del bimbo comprensibilmente verrebbe a galla. Ho visto nella mia esperienza cani che uscivano tre-quattro volte al giorno venire confinati in casa e costretti a sporcare sui tappetini, altri che hanno vissuto in casa e praticato agility per mesi e mesi abbandonati a se stessi in giardino. E sempre in questi casi sono stato interpellato in quanto il cane mal sopportava il bambino. Colpa del cane? Vorrei vedere ribaltata la situazione. Chi non si arrabbierebbe? Non fate questi errori. Trovate sempre il tempo per una piccola passeggiata, per il gioco e per le coccole. Potete tranquillamente farlo con il bambino vicino. Ricordatevi che un cane a fianco di un bimbo non rappresenta un ostacolo e un intralcio, bensì è un grande valore aggiunto non solo nella vita di tutti i giorni, ma anche nell’aspetto ludico e relazionale. Anche in questo caso farsi affiancare da un bravo educatore cinofilo può aiutarvi a trasformare quello che può essere considerato un problema in una meravigliosa risorsa. Serve solo la vostra presenza responsabile e un pizzico di buona volontà, e il gioco è fatto. Vi porto la mia personale esperienza: i miei bimbi si divertono un mondo con il loro piccolo esercito peloso (3 cani e 3 gatti, e tutti vivono tra la mia piccola casa e il giardino), e noi vigiliamo solo affinchè nessuno si metta nei guai…
© Paolo Bosatra